Non tutte le ciambelle riescono col buco!
Insomma, non è che possa soltanto mettere in bella mostra i miei successi culinari domestici. A volte capita che il risultato non sia all’altezza della passione che spendo tra i fornelli. Anzi, addirittura certi piatti, che io giudico gustosi e innovativi, spesso vengono accolti con diffidenza e un filo di disgusto dai miei tre soliti commensali.
Soprattutto quando si tratta di preparare sughi o primi piatti, l’intricata selva di paletti posti accanto a questo o quell’ingrediente, fa si che la mia fantasia e voglia di sperimentare ne escano, a dir poco, provate e mortificate.
Mio marito, per esempio, è intollerante al pomodoro: più è rosso, maturo e polposo, e più il suo stomaco si ribella. Così, da quasi quindici anni, nel mio lavoro di preparazione di piatti colorati e alternativi è assolutamente bandito il colore, rosso, che mi concedo solo quando, per motivi di lavoro, ci ritroviamo a non pranzare insieme.
Fortuna vuole che, per esigenze di lavoro, ci riuniamo a tavola tutti insieme solo per cena e quindi posso ridurre al minimo lo sforzo della mia fantasia.
L’ultimo di tale episodi pochi giorni fa. Ero in ferie e quindi potevamo finalmente concederci un pranzo a casa come nei giorni di festa.
Come spesso capita nel frigo facevano bella mostra di se freschissime uova che mia suocera mi fa avere dopo ogni visita al suo contadino di fiducia, ma faceva troppo caldo anche solo per pensare di preparare un saporita e ipercalorica carbonara.
Quindi ll lampo di genio: potevo farle sode per poi sbriciolarle
Mio figlio, che non ha ancora due anni, le mangia così. Per lui utilizzo però, solo il tuorlo!
Per una volta almeno, avrei fatto lo stesso tipo di piatto per tutti e quattro.
Comincio a sfogliare i libri di cucina della Parodi, utili in ogni occasione, e al primo sguardo trovo la ricetta che cercavo: Fusilli mimosa..
Non avevo fusilli quindi ………….
PENNE MIMOSA
GR . 300 DI PENNE/ FUSILLI /PASTA CORTA IN GENERE
3 UOVA ( 2 se sono grandi)
PECORINO 100gr
PARMIGIANO 50 gr
Olio, sale, pepe, origano
La ricetta prevedeva che le uova fossero bollite per dieci minuti circa. Io le preferisco ben cotte e sode. Quindi le mie sono state in acqua per 15 minuti.
Una volta cotte e freddate le uova vanno sbriciolate con la forchetta in modo da ottenere dei piccoli fiori di mimosa appunto..
Cuocete la pasta prescelta. Scolatela e conditela con olio, pepe e una parte dei due tipi di formaggio..
Aggiungete a piacere un po’ di acqua di cottura per far sciogliere un po’ il formaggio e formare una cremina
In ultimo versate le uova in precedenza tritate.. o come la ricetta vuole: mimosate. Condite con il formaggio!!
Credevo di aver fatto un capolavoro.. e in effetti a me sono piaciute tanto: erano saporite e gustose ma non particolarmente piccanti nè pesanti!
Insomma, le trovavo piuttosto adatte anche come un primo piatto estivo
Era solo la mia opinione però, e quella a conti fatti conta sempre meno delle altre!
Mia figlia ha mangiato solo perché le ho detto che non c’era altro ma per tutto il tempo mi ha lanciato sguardi minatori facilmente interpretabili: ”non provare a rifarla!”
Mio marito ha mangiato per pura fame, senza commentare e facendo spalluce alla mia richiesta di formulare un giudizio spassionato.
Che delusione!
Finito di pranzare e riassettare, ho ripreso in mano il libro della Parodi ed alla pagina dei "Fusilli mimosa" ho disegnato uno tristissimo smile :-(
RICETTA LETTA TESTATA E DISAPPROVATA!